Tifoso picchiato, tensioni davanti al tribunale

E' ripreso a Verona il processo a carico di 8 poliziotti della questura di Bologna accusati del pestaggio a Paolo Scaroni. Cori degli ultras all'indirizzo degli agenti.

(red.) Tensioni davanti al tribunale di Verona, martedì, dove era in programma l’udienza del processo a carico di otto poliziotti accusati di avere picchiato, nel 2005 a Verona, un tifoso del Brescia, Paolo Scaroni, 34 anni, rendendolo invalido. In Corte d’Assise si è presentato anche un gruppo di ultras della Cavese a sostegno dei tifosi bresciani, che al termine dell’udienza hanno inveito contro gli agenti.
Sul banco degli imputati gli agenti Luca Iodice, Antonio Tota, Massimo Coppola, Michele Granieri, Bartolomeo Nemolato, Ivano Pangione, Valdimiro Rulli, tutti appartenenti alla polizia di Stato in servizio al VII Reparto mobile di Bologna, cui si è aggiunto il collega Giuseppe Valente. Anche lui deve rispondere come i colleghi di lesioni gravissime aggravate dall’uso di armi e sostanze corrosive a 23 tifosi del Brescia oltre che a Scaroni.
I fatti risalgono al 24 settembre 2005, al termine della partita del campionato di serie B tra Verona e Brescia. I tifosi delle ”Rondinelle” si apprestavano a far ritorno a Brescia in treno. Nei pressi della stazione di Porta Nuova, secondo l’accusa, i celerini con calci e manganellate avrebbero colpito ripetutamente Paolo Scaroni, facendolo finire in coma.
L’uomo ha riportato lesioni irreversibili.
Il legale degli otto agenti di polizia, l’avvocato Maura Rosciani di Ancona, ha ribadito l’innocenza dei suoi assistiti e ha respinto le accuse di “insabbiamenti e depistaggi” per coprire l’operato dei poliziotti.
Il processo è stato aggiornato al 23 settembre.

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