Congressi, scatta la “pax leghista”

In vista delle elezioni territoriali a Brescia e a Varese. Domenica 2 ottobre si fronteggiano per la segreteria provinciale Fabio Rolfi e Mattia Capitanio.

(red.) Non è il momento di litigare. La situazione a Roma è particolarmente fluida e c’è il pericolo che, come Umberto Bossi ha detto sul Monviso, si vada al voto prima della naturale scadenza del 2013. E così nel Carroccio scoppia la ”pax leghista’.
La parola d’ordine che gira tra i ‘lumbard’ è “mettere da parte le beghe interne e remare tutti nello stesso verso” perchè negli ultimi mesi i “verdi” hanno prestato troppo spesso il fianco alle critiche esterne facendosi trovare divisi.
Un messaggio che ‘cerchisti’ e ‘maroniani’ hanno ascoltato e stanno provando a mettere in pratica alla vigilia della stagione dei congressi territoriali della Lega Nord.
Il ministro Roberto Maroni e il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni, hanno dato il buon esempio mercoledì a Montecitorio: un lungo colloquio nella Sala dei ministri dove è probabile che i due abbiano affrontato il tema del decreto sviluppo, anche se non dovrebbe essere mancato un passaggio sul prossimo congresso provinciale di Varese in programma il 9 ottobre. I due leader leghisti sono originari di Varese e da tempo si ‘affrontano’ sul territorio, ma stavolta potrebbero presentare un candidato unitario.
E’ sul territorio, infatti, che la Lega Nord dovrà misurare numeri e umori della sua base dopo mesi di discussione sotterranea. A Brescia e Varese, culla del Carroccio, si consumerà un doppio confronto che potrà dire qualcosa sullo stato di salute del movimento. I militanti (e in particolare i candidati) non condividono la descrizione di una Lega divisa fra ‘maroniani’ e ‘cerchio magico’. Però, fatalmente, ogni analisi finisce per adattarsi a questa lettura.
La scorsa domenica si è votato per il segretario della Valcamonica, a nord della provincia di Brescia. Ha vinto ampiamente Enzo Antonini, sostenuto dalla famiglia Caparini, che è vicina alle posizioni del ministro dell’Interno, tanto che a un certo punto lo stesso Bossi è sembrato raffreddare i rapporti con chi da sempre lo ospita nelle vacanze di Ponte di Legno. Lo sconfitto è stato Pietro Pezzuti, candidato sponsorizzato da Monica Rizzi, assessore regionale allo Sport in Lombardia ma soprattutto persona vicinissima al segretario federale e al figlio Renzo, eletto consigliere regionale proprio nella valle.
Sarà, però quello di Brescia, domenica 2 ottobre, il primo congresso di maggior rilievo. Per la carica di segretario provinciale sono candidati infatti Fabio Rolfi, maroniano vicesindaco del capoluogo, e Mattia Capitanio, considerato vicino all’ala più bossiana. Entrambi giovani (hanno 34 anni) hanno storie differenti: Rolfi è militante della Lega da 17 anni, mentre Capitanio è considerato un volto nuovo, militante da quattro anni e consigliere di minoranza nel comune di Torbole Casiglia.
Più complessa la situazione di Varese. E’ la città in cui la Lega è nata e dove sono iscritti i big del partito. Da Umberto Bossi alla moglie Manuela, da Roberto Maroni al segretario lombardo Giancarlo Giorgetti al capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni.
Alla vigilia si immaginava uno scontro tra il candidato di Reguzzoni che è stato presidente della Provincia e quello di Maroni ma al momento di candidature ufficiali non ne sono state avanzate. Ci sono due nomi di bandiera, due militanti storici come Maurilio Canton e Donato Castiglioni, che sarebbero graditi al ‘cerchio’. Ma è più probabile che alla fine si arrivi a un candidato unitario per il congresso di domenica 9 ottobre.

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