Magazzino 47, decisione rinviata

Aggiornata al 28 maggio prossimo l'udienza per lo sfratto del centro sociale. Il 31 dicembre scade il contratto di locazione dello stabile di proprietà del comune.

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(red.) Almeno un centinaio le persone che, mercoledì mattina, hanno  che dato vita ad un presidio un davnti alla sede del Palagiustizia di Brescia, in via Lattanzio Gambara, mentre stava svolgendosi la prima udienza civile ai danni del centro sociale antagonista Magazzino 47, relativa allo sfratto dall’immobile di via Industriale disposto dall’amministrazione comunale, proprietaria dello stabile.
Dietro lo striscione “Per la strada ci volete, nelle strade ci troverete. Difendiamo gli spazi sociali”, gli antagonisti hanno dato vita da una manifestazione pacifica a sostegno del luogo di aggregazione che, dal 12 luglio scorso è stato sottoposto al decreto esecutivo di sfratto.
I manifestanti hanno ribadito che “se il centro sociale dovesse essere privato della propria casa, magazzino 47 sarà ovunque”.
In aula l’udienza è durata pochi minuti: si è trattato di un incontro “tecnico”, dal quale, come aveva già anticipato il legale del centro sociale Sergio Pezzucchi, non sarebbero emerse grosse novità in merito alla deliberazione già assunta dalla Loggia.
La seduta è stata quindi aggiornata al prossimo 28 maggio. In quella data verrà stabilito se Magazzino 47 dovrà pagare all’Aler quei 61mila euro di canoni arretrati o se, come chiesto dal collettivo, lo scioglimento per morosità del contratto stabilito ad aprile.
I rappresentanti del centro si sono detti disposti a pagare la somma ancora non versata solo nel caso in cui venisse riconosciuto dalla Loggia un accordo preso con la precedente amministrazione che prevede che alla somma ancora da versare siano scalati i lavori di bonifica e di sistemazione dei locali di via Industriale che si sarebbero dovuti tenere nella stesura dello stesso.
Il duro faccia  afaccia con l’amministrazione comunale si tinge anche di connotazioni politiche perché il centro sociale contesta alla Giunta di voler limitare, in questo modo, il centro di aggregazione, dall’altra parte invece si è registrata la presa di posizione del vice sindaco e assessore alla Sicurezza leghista Fabio Rolfi che ha sottolineato come  la collocazione attuale del Magazzino sia incompatibile con il nuovo Pgt nel quale l’area su cui sorge il centro sociale sarà destinata a uso socio-sanitario. Non solo, per Rolfi, i rappresentanti del Magazzino “non hanno rispettato gli impegni presi con le istituzioni non pagando il canone”.
Ma anche versando quanto dovuto il comune non sembra comunque disposto a tornare sui suoi passi.
Per il numero due in Loggia Magazzino 47 potrebbe rivolgersi al mercato immobiliare privato. Una posizione condivisa anche dal sindaco Adriano Paroli che ha ribadito il dovere, da parte dell’associazione di versare quanto dovuto indipendentemente “dalle ipotesi di collocazione futura”.

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