Il baby calciatore è grave ma lotta per vivere

Il 12enne di Ceto è stato travolto da una parete in cemento dello stadio di Darfo. Il comune ha stanziato i fondi per il rifacimento del muro del campo da calcio.

(red.) Lotta per vivere Nicola Giacomi, il dodicenne di Ceto che nella serata di lunedì è stato travolto e schiacciato da un muro di recinzione in cemento dello stadio comunale di Darfo (Brescia), in via Rigamonti, dove si stava allenando insieme ai compagni di squadra.
Il baby calciatore è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ora le sue condizioni vengono definite gravi ma stabili anche se i medici non hanno ancora sciolto prognosi.
L’incidente è avvenuto attorno alle 20 di lunedì sera vicino al campo di erba sintetica dove si stava allenando la squadra degli esordienti.
Stando alle prime ricostruzioni, il ragazzino avrebbe cercato di raggiungere il campetto, forse perchè in ritardo, attraversando un varco nella recinzione che, pare, fosse aperto da tempo rendendo il muro pericolante. Mentre correva è stato travolto da una pesante lastra di cemento, che gli ha schiacciato il torace.
Il bambino è stato prima trasportato all’ospedale di Esine, per poi essere trasferito all’ospedale Civile data la gravità delle sue condizioni. Su eventuali responsabilità indagano i carabinieri di Breno e i militari della stazione di Darfo.
Intanto, sulle altre lastre di cemento armato che delimitano lo spazio di gioco, i tecnici del comune sono intervenuti e hanno contrassegnato con lo spray le pareti su cui intervenire per evitare altri incidenti.
E proprio sulla parola “incidente” si apre la polemica perché il dubbio che rimbalza in queste ore dopo il ferimento di Nicola è se questa tragedia non poteva essere evitata.
Delle 225 piastre di cemento, suddivise in 45 moduli che compongono la recinzione dello stadio di via Rigamonti, 130 sono ora state poste sotto controllo e l’amministrazione comunale di Darfo ha stanziato, con provvedimento urgente, i fondi per rifare le pareti periferiche.

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