Strage, si apre un altro processo

Nuovo dibattimento da martedì 14 alle 9 sulla bomba che il 28 maggio 1974 uccise 8 persone e ne ferì un centinaio. Sono previste 14 udienze fino alla fine di marzo.

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(red.) Si riapre domani, martedì 14 febbraio, l’inchiesta della Corte d’Assise d’appello sulla strage di piazza Loggia a Brescia.
A un anno esatto dal deposito delle motivazioni con le quali la Corte d’assise di primo grado ha assolto Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti e Francesco Delfino dall’accusa di essere i responsabili dell’attentato che costò la vita a otto persone e il ferimento di un centinaio il 28 maggio del 1974, si torna in Aula per stabilire se nelle centinaia di migliaia di pagine del nuovo faldone della nuova inchiesta possa finalmente farsi più vicina la verità storica sulla vicenda.
Si tratta dell’ottavo processo in 38 anni. La nuova udienza è fissata martedì alle 9 davanti al presidente Enzo Platé, al giudice a latere Massimo Vacchiano e a sei giudici popolari, dove il procuratore Roberto Di Martino e il sostituto Francesco Piantoni, titolari dell’inchiesta, sosterranno, con nuovi indizi e testimonianze, la tesi che a volere la bomba a Brescia si stata la cellula nera veneta di Ordine Nuovo.
Secondo i magistrati, grazie all’appoggio dei servizi deviati, ma anche di esponenti delle forze dell’ordine, come il capitano dei carabinieri di Brescia Francesco Delfino, il medico veneziano Carlo Maria Maggi, il giovane camerata Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte decisero e misero in pratica l’attentato, voluto per esacerbare il clima di terrore di quegli anni.
Il 16 novembre 2010, la Corte d’Assise, in primo grado, assolse con formula dubitativa i cinque imputati.
Una sentenza che ha lasciato l’amaro in bocca e che ha riaperto come una ferita mai guarita il dolore dei parenti delle vittime e dei feriti di allora.
Al momento sono state fissate 14 udienze, ogni martedì e venerdì fino a fine marzo.
La vicenda della “strage impunita” approda anche sul social network Facebook dove è stato aperto un gruppo “aperto” intitolato “Processo di Brescia per la strage del 28 maggio 1974″, che conta 2.189 membri e presenta foto e documenti.

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