Desirée, GdB: esposto da un cittadino di Leno

Il Giornale di Brescia parla di un documento di un residente che si allinea alla sensazione del padre della vittima e indica un nome del presunto mandante.

(red.) Dopo la richiesta di revisione del processo presentata dai legali di Giovanni Erra, 35enne, unico adulto tra i tre ragazzini che nel settembre del 2002 uccisero la 14enne Desirée Piovanelli in una cascina a Leno, nel bresciano, ora arriva anche un altro elemento. Come risulta al Giornale di Brescia, ieri, lunedì 14 gennaio, in procura è arrivato un esposto presentato da un residente di Leno che ha chiesto di essere ascoltato, ma soprattutto ha fornito un nome.

Non è quello dei quattro, già condannati in via definitiva dai 10 ai 16 anni ed Erra a 30, ritenuti gli esecutori materiali, ma il presunto mandante. Da tempo Maurizio Piovanelli, padre della vittima, aveva risollevato la questione temendo che la figlia fosse stata eliminata perché avrebbe scoperto un giro di pedofilia. Di questo si parla anche nell’esposto, ma è da capire se il nome inserito da un cittadino lenese sia lo stesso di quello fornito dal padre di Desirée. A questo punto la magistratura sta valutando come muoversi.

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