Il caso Green Hill infiamma il Pirellone

Il Consiglio regionale è tornato ad occuparsi dell'allevamento di cani di Montichiari. Botta e risposta tra Pd e l'assessore alla Sanità Luciano Bresciani.

(red.) L’Aula del Consiglio regionale torna a rioccuparsi di “Green Hill”, l’allevamento di cani beagle di  Montichiari (Brescia) destinati alla sperimentazione.
A sollevare il caso è stato il Partito Democratico che nel question time di martedì mattina ha presentato un’interrogazione con riposta immediata. Il consigliere bresciano Gianbattista Ferrari  ha chiesto per quale motivo l’allevamento continua nella sua attività nonostante la mozione della Lega Nord, integrata con un emendamento proposto dallo stesso Ferrari e approvata all’unanimità dall’Assemblea regionale il 15 marzo scorso, impegnava la Giunta a una rapida attuazione della direttiva comunitaria per “restringere al massimo la possibilità di utilizzare animali per la vivisezione” e ad attivarsi per “un intervento tempestivo per bloccare la possibile estensione dell’allevamento di Montichiari”.
La riposta è arrivata dall’Assessore alla Sanità Luciano Bresciani che ha sottolineato come Regione Lombardia abbia fatto i passi necessari ma che “la competenza è esclusiva del Ministero della Salute. “Regione Lombardia”, ha sottolineato Bresciani, “può fare ben poco e questo poco riguarda la verifica del rispetto delle norme igieniche. Possiamo  solo sollecitare, ed è questo che abbiamo fatto e continueremo a fare”.
Insoddisfatto della risposta il Pd. Il consigliere Agostino Alloni ha chiesto che “al di là delle competenze che Regione Lombardia intervenga con più passione sulla vicenda facendosi promotrice con il nuovo governo e il nuovo Ministro della Sanità della necessità per bloccare l’ampliamento e ridimensionarlo”.
Controreplica dell’Assessore Bresciani: “La passione c’è. Le competenze però sono sempre competenze e noi quelle non le abbiamo”.
Intanto le associazioni animaliste hanno indetto, per questo martedì, nel pomeriggio, tre manifestazioni davanti alle sedi dei collaboratori della multinazionale con sede a Montichiari per chiedere la chiusura della struttura definita un “lager”.
Sabato prossimo, poi, un altro presidio davanti alla Green Hill a cui è atteso anche l’ex ministro del Turismo Michela Brambilla, firmataria di un esposto alla procura di Brescia sul caso dell’allevamento di cani destinati alla vivisezione, caso che è salito alla ribalta dei media nazionali.

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