Chiazza lago Iseo da incendio alla Valcart di Rogno

Le sostanze usate dai vigili del fuoco per domare il rogo di Pasqua hanno riempito le vasche da dove è uscito il liquido finito nell'Oglio e nel bacino.

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    (red.) A provocare la chiazza fluorescente che si è estesa sul lago d’Iseo tra Costa Volpino e Pisogne, in Valcamonica, nel bresciano, sarebbe stato il mix di sostanze usate dai vigili del fuoco per domare il vasto incendio di Pasqua alla Valcart di Rogno. Lo ha stabilito l’Arpa che ieri, mercoledì 24 aprile e come dà notizia Bresciaoggi, ha effettuato il primo sopralluogo sul fiume Oglio. E ora quella macchia, che non si è sciolta nemmeno con le piogge di questi giorni, rischia di provocare un disastro ambientale.

    C’è da dire che l’azienda attiva nel trattamento di rifiuti ha attivato ogni misura di contrasto all’inquinamento, ma le vasche che raccolgono i liquidi si sono riempite di acqua e delle sostanze usate dai vigili del fuoco per domare le fiamme. Materiale che è poi tracimato finendo alla zona del depuratore di Costa Volpino e quindi all’Oglio, infine al lago d’Iseo. Ieri l’Arpa ha svolto i controlli del caso con i vigili del fuoco di Montisola e i carabinieri forestali di Pisogne coordinati dalla prefettura di Brescia. Il timore è che la macchia possa distruggere la fauna ittica di pesci del Sebino.

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