Bossi Jr. al contrattacco: “Adesso dico la mia”

Il figlio del senatùr della Lega risponde sul suo blog dopo l'articolo di Repubblica che lo coinvolgeva in presunti festini "hard". "Io non abbasso la testa".

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(red.) “Credo sia giusto che anche io abbia la possibilità di dire la mia, visto che su di me si è detto e ridetto di tutto, lavorando di fantasia e con un accanimento mediatico che non è certamente senza fini reconditi. Io non abbasso la testa”.
Così Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Nord Umberto, attraverso il suo sito, risponde alle accuse piovute su di lui nei giorni scorsi a seguito di un articolo pubblicato su Repubblica che faceva riferimento a presunti festini con escort e cocaina a cui avrebbe preso parte “il Trota”, e organizzati nella villa bresciana di Alessandro Uggeri, compagno dell’assessore regionale allo sport Monica Rizzi.
Il falso scoop, smentito dal procuratore capo di Brescia Fabio Salamone che lo ha definito come un pettegolezzo legato a “beghe di partito”, ha suscitato la reazione degli interessati, la stessa Rizzi che ha denunciato il quotidiano di Enzo Mauro e annunciato una dura battaglia contro “i responsabili” dell’episodio,  ed ora anche da parte di Bossi Jr. che, sul blog, ha riposto e si è difeso, non senza lanciare qualche frecciatina.
“Su di me”, scrive Renzo, “si è detto e ridetto di tutto, lavorando di fantasia e con un accanimento mediatico che non è certamente senza fini reconditi. In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori sul mio conto. Gente che non ho mai frequentato, si è permessa di fare insinuazioni e formulare gravissime accuse al solo scopo di denigrarmi (…) Ora se permettete parlo io”.
“È vero”, continua  “il Trota”, “sono giovane, inesperto e non voglio prendere il posto di nessuno. Per il momento voglio solo fare al meglio il mio lavoro e mi sto impegnando moltissimo per questo, per portare avanti gli ideali della Lega, il federalismo e le battaglie che i militanti, insieme a mio padre, hanno fatto e continuano a fare.  Non sarò perfetto, ma, proprio per la mia storia, di sicuro ho bene in mente gli obiettivi di questo progetto”.
Tornando alla notizia pubblicata da Repubblica, Bossi Jr. riferisce che la sua fidanzata, “con la quale convivo da nove mesi”, precisa, ha riso “a crepapelle” e, sottolineando il fatto che “grazie agli insegnamenti che i miei genitori mi hanno impartito so riconoscere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, la vita dalla morte”, dice di avere “troppe cose che mi stanno a cuore da fare e da portare avanti per perdermi in droghe e prostituzione. Magari sono interessanti per qualcun altro, non per me”.
“L’anticipazione”, spiega ancora “il Trota”, “mi era già arrivata un mese fa davanti a mio padre e a Calderoli, prima del Parlamento della Padania. Ebbene, finalmente la sorpresa che girava nel sottobosco Bresciano è uscita.  Mi vien da dire: “tutto qui?”. Si parla di indagini e, addirittura, ho sentito e letto tante dichiarazioni dei nuovi personaggi del circo di chi vuole apparire, di chi vuole un attimo di notorietà”.
“Quegli articoli”, prosegue lo “sfogo” di Renzo, “sono tutte calunnie per farmi abbassare la testa, per costringermi a farmi da parte, ma io non ci sto”. “A me”, ribadisce il figlio del senatùr, “non interessano poltrone e potere, prima di tutto sono un cittadino e un militante leghista che lotta insieme alla sua gente per ottenere giustizia”.
“Si tratta”, conclude, “di castelli di carte, messi in piedi solo per screditarmi, accostandomi a situazioni ambigue, per usare un eufemismo, inconsistenti, e  costruite ad arte”.
“Concludo”, scrive Renzo Bossi, rispondendo al giornalista che le sue illazioni mi hanno sfiorato, ma non colpito, perché anche se celata o costruita la verità è una sola.  Io non mi tiro indietro”.

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