Regione: tagliando di Giunta pensando al 2013

Si fa più concreta l'ipotesi di un rimpasto al Pirellone dopo le bufere giudiziarie e i diktat della Lega. Formigoni: "Intendo proseguire fino a 2015".

(red.) Si presenta come una sorta di ‘tagliando’ di metà mandato, quello che la Giunta di Roberto Formigoni si appresta a varare, sia pure in forme ridotte.
Di rimpasto degli assessori regionali in Lombardia si parla ormai da giorni, dopo il diktat della Lega e le diverse inchieste giudiziarie (tra cui quella che ha portato all’arresto del bresciano ex vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani per tangenti) che ancora prima avevano coinvolto il palazzo.
In queste ore si starebbe chiudendo la partita, benchè lo sguardo, più che sulla scadenza della legislatura nel 2015, resti puntato al 2013, quando le elezioni politiche nazionali rischieranno di attrarre a Roma l’attuale dirigenza lombarda.
Per il rimpasto non è solo una questione di nomi, ha spiegato in un’intervista il presidente Formigoni. ”Per esempio”, ha detto, “chi è assessore non dovrà avere altra attività lavorativa”. Un modo per offrire trasparenza e cercare garanzie ulteriori dopo le ombre emerse in ambito giudiziario. ”Inoltre”, ha aggiunto Formigoni tornando nella sfera più strettamente politica e lodando comunque l’operato dall’attuale squadra, “pensiamo a spostare alcune deleghe per dare una spinta maggiore alla nostra azione di governo. Ci sarà poi il coinvolgimento delle donne in giunta”.
Di nomi per aumentare la quota rosa ne sono circolati alcuni in questi giorni. E’ dato per scontato l’arrivo in Giunta di Margherita Peroni, esponente del Pdl bresciano attualmente presidente (di area cattolica) della commissione Sanità del Consiglio regionale, che a dicembre sembrava a un certo punto destinata a succedere a Franco Nicoli Cristiani come vicepresidente dell’ Aula.
Una seconda figura femminile da affiancare all’attuale unico assessore donna (la leghista bresciana Monica Rizzi) potrebbe arrivare invece dall’esterno.
Difficile dire con certezza chi dovrà lasciare il posto in Giunta. L’elenco delle indiscrezioni ha via via segnalato fra gli altri i nomi di Massimo Buscemi, Marcello Raimondi e Gianni Rossoni, ma si tratta al momento di voci senza ufficialità.
La Lega, che ha minacciato di togliere l’appoggio a Formigoni se Berlusconi continuerà a sostenere il governo Monti, potrebbe non essere coinvolta in questo valzer di poltrone. O almeno non sembra interessata al discorso, anche se proprio il recente atteggiamento del Carroccio ha messo in luce le incognite politiche che attendono nei prossimi mesi la Giunta lombarda.
”Intendo proseguire fino al 2015”, ha assicurato Formigoni, che mercoledì ha avuto un faccia a faccia ad Arcore con il Cavaliere e oggi ha ribadito che ”il Pdl è compatto nel respingere ogni ricatto della Lega”, con cui anzi si deve lavorare per ricostruire l’alleanza a livello nazionale.
In Regione resta però il 2013 il primo vero traguardo che deciderà il destino politico di questa squadra.

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