Edison, A2A si affida a Romani

(red.) A2A (la multiutility nata dalla fusione di Asm Brescia e di Aem Milnao) si affida a Paolo Romani per trovare una soluzione al riassetto di Edison.
Il consiglio di gestione della multiutility, ha detto il suo presidente Giuliano Zuccoli, ha ”preso atto” della posizione del governo italiano che ha indicato nel ministro dello Sviluppo economico ”il referente” per trovare con i francesi di Edf un accordo sulla spartizione di Foro Buonaparte.
Il consiglio resterà aperto fino a lunedì quando gli amministratori si rivedranno per esaminare gli esiti dell’incontro in programma a Milano tra Romani e il gran capo di Edf, Henri Proglio.
Il governo, che già a marzo aveva bocciato l’intesa tra i soci italo-francesi imponendo una proroga di sei mesi degli attuali patti, ha detto che intende proteggere l’italianità delle centrali di Edison, racchiuse in Edipower.
Una posizione che ”ha una sua logica” ha detto Zuccoli, ricordando che Edipower era una delle generation company che era stato imposto all’Enel di cedere per aprire il mercato dell’energia e che, se finisse a Edf, produrrebbe farebbe del gruppo francese il secondo produttore del Paese. Il piano del governo è far rilevare a Delmi, la holding dei soci italiani di Edison, Edipower in cambio del 30% del capitale di Foro Buonaparte in portafoglio o con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti.
”Abbiamo ridotto molto il debito (a quota 3,75 miliardi, ndr), non siamo fragili” ha detto Zuccoli di fronte all’ipotesi di finanziarsi per un’operazione da 1-1,5 miliardi (quanto vale il 50% di Edipower in mano a Edison).
Il manager ha negato che nella lunga riunione (tre ore, tante per un incontro interlocutorio) si sia discusso dei dettagli del ‘piano Edipower’. Un progetto che difficilmente piacerà ai francesi: rispetto a marzo, infatti, sarebbero costretti a rinunciare non solo alle centrali idroelettriche di Edipower, come previsto in primavera, ma anche a quelle a gas. Addio dunque all’ambizione di trasformare Edison una ‘gas company’ controllata da Edf.
La soluzione al riassetto, ha spiegato Zuccoli, deve contemperare ”l’interesse dell’azienda, che è per noi il punto di riferimento, e la strategicità delle attività di cui stiamo parlando, cioè di Edison e di Edipower”.
La multiutility, che a luglio aveva deliberato di riprendere i negoziati con Edf sulla base dell’intesa di marzo (arricchita da un’opzione di vendita sulla quota di Edison), mette dunque il piano in stand-by in attesa di conoscere l’esito del negoziato tra governo e Edf. Non si tratta, comunque, di una delega in bianco: senza una ”soluzione decisamente migliorativa”, ha spiegato Zuccoli, resteremo ”sulle nostre posizioni”.
Tra le ipotesi che verranno ”sicuramente” discusse lunedì ci sarà anche quella di un rinvio del termine di metà settembre entro il quale deve essere trovato un accordo, in assenza del quale su Edison si scatenerà un’asta tra i soci: ”è improbabile”, ha detto Zuccoli, “che il 15 si arrivi a una conclusione definitiva”.

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